Intervento al consiglio comunale

La scorsa settimana è venuto il sindaco in aula a raccontarci cosa hanno fatto nei primi cento giorni. Io sono intervenuta in 3 minuti per ricordare a lui e alla giunta quali delibere importanti abbiamo all’ordine del giorno, sperando che gli assessori diano degli input chiari. Dal Regolamento degli impianti sportivi a quello dei Beni Comuni, dal Regolamento dei rifiuti che istituirebbe gli ispettori ambientali a quello sugli strumenti di partecipazione dei cittadini (su questo ho sollecitato la mia commissione ed esprimeremo parere domani).

Addio, Letizia: le tue battaglie, la nostra Primavera

Torno adesso dalla camera ardente di Letizia Battaglia allestita al Palazzo delle Aquile, il Municipio di Palermo. Tra i mazzi di tulipani e di rose, ai piedi della bara, qualcuno ha adagiato un rullino e il copriobiettivo di una Canon, mentre il cagnetto Rumi saltella tra cordoli e vigili in alta uniforme per avvicinarsi ancora a lei. Un amico suona alcuni brani con la tromba, mentre la figlia Shobha, il Sindaco Orlando e via via tanti volti iconici della città la ricordano con ironia, nostalgia, passione. Sento di stare vivendo un’ultima grande pagina della Storia incredibile di questa città e mi immergo nel fiume di emozioni, acuite dal fatto che un anno e mezzo fa la camera ardente nello stesso luogo era quella di mio padre, che, negli stessi anni in cui Letizia fu Consigliera e Assessora, era il Presidente del Consiglio Comunale.

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IL CORPO A SCUOLA

Da sempre nella scuola italiana c’è un convitato di pietra: il corpo.
Bambini/e e ragazzi/e, durante le lezioni, che restano per la stragrande maggioranza “frontali” (insegnante che spiega in modo più o meno dialogato, interroga e valuta) restano seduti per cinque o sei ore al giorno, durante cinque o sei giorni giorni alla settimana. 
Le nostre aule, d’altronde, tranne in lodevoli eccezioni non a caso denominate “avanguardie educative”, sono ancora concepite così, con una cattedra e le file di banchi, che in periodo pandemico sono diventati anche monoposto. L’uso del corpo in movimento è relegato alle ore di educazione fisica, un paio alla settimana, spesso concentrate di seguito, anche per consentire gli spostamenti nelle palestre dai plessi che ne sono sprovvisti. 
Da un anno a questa parte, il corpo ha ricevuto il colpo di grazia definitivo nel campo dell’insegnamento/apprendimento. Già guardato con sospetto da sempre, costituendo ora il veicolo principale di trasmissione virale, nelle classi si è cercato di bloccarlo e circoscriverne il più possibile gli inevitabili movimenti: complice la cronica carenza di spazi e i protocolli rigidi, ai bambini delle elementari, che in gran parte hanno continuato a frequentare in presenza, è stato raccomandato di restare fermi e seduti anche durante la ricreazione, di evitare di mangiare e parlare con il vicino di banco, mentre spariva dal curricolo scolastico tutto l’armamentario di uscite didattiche che, almeno in piccola ma significativa parte, rendevano il territorio un’aula decentrata da scoprire, indagare, esplorare. 
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Libertà è partecipazione. E Borgo Vecchio partecipa!

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Giovedì 11 aprile si è svolta l’assemblea indetta dal nostro Comitato cittadino Borgo Vecchio nel cuore di Palermo, che ho fondato circa un anno fa insieme a tanti compagni di viaggio, colleghi insegnanti, padri comboniani della parrocchia di Santa Lucia, educatori, volontari, componenti della VIII circoscrizione, rappresentanti delle associazioni più attive e presenti nel territorio di Borgo Vecchio e in quello palermitano in generale. Abbiamo invitato il vicesindaco Fabio Giambrone e il Presidente della RAP Giuseppe Norata,i dirigenti della Polizia di Stato Giovanni Pampillonia e Stefano Sorrentino che ci stanno aiutando a rendere il quartiere più vivibile, dignitoso, sicuro. A loro gli abitanti di Borgo Vecchio hanno chiesto la riqualificazione del campetto di calcio chiamato “il capannone”, in cui i nostri bambini giocano per ora tra rifiuti, cemento e porte arrugginite, la riapertura dell’asilo nido “Alessandra Parisi”, murato e vandalizzato, la cui chiusura è ferita aperta che strazia il quartiere, la riapertura di un piano del plesso della scuola primaria Serpotta, visto che i bambini sono costretti a frequentare nei locali della scuola media. Le docenti del CPIA hanno sottolineato l’importanza di un luogo che accolga i piccoli mentre le loro madri frequentano le lezioni (a questo proposito straordinario è stato proprio il coinvolgimento da parte delle insegnanti di due classi del CPIA, con tanti allievi adulti provenienti dal Bangladesh e dalle Filippine). Abbiamo chiesto più attenzione e pulizia, che si concretizzerà presto, come ci ha spiegato il presidente Norata, nella nuova isola ecologica che sorgerà a piazza della Pace. Il vicesindaco ci ha promesso un prossimo aggiornamento con l’intera giunta e i dirigenti del Comune, per costruire un percorso insieme, a tappe chiare e definite. Non c’è più tempo per i nostri bambini, non c’è più tempo per lottare contro la povertà educativa. Il quartiere si è svegliato, vuole partecipare, scrivere un presente e un futuro diversi. A misura dei bambini e della bambine del Borgo, a cui troppi diritti vengono ancora negati. Il Comitato è qui, pronto a presidiare, incalzare, difendere, prendersi cura, insieme ai cittadini e alle cittadine del Borgo Vecchio. Che è ancora periferia nel centro e nel cuore pulsante di Palermo.WhatsApp Image 2019-04-05 at 12.29.11