È solo la lingua che rende uguali. Uguale è chi sa esprimersi e intendere l’espressione altrui. Così scriveva 50 anni fa Don Lorenzo Milani e dopo tanto tempo queste parole suonano ancora più vere. L’educazione, dei ragazzi e degli adulti, è definita oggi come la vera emergenza sociale. Senza istruzione non c’è libertà, capacità di decidere, possibilità di incidere sul reale. Ho fatto studi umanistici, laurea e dottorato di ricerca, ma da quasi vent’anni il mio impegno è nella Scuola e nella formazione degli insegnanti, per cui mi spendo gratuitamente dentro il CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti). Ho insegnato per anni in una scuola di periferia dove ho imparato tutto, anche il lavoro di squadra con i miei colleghi, il prendersi carico delle situazioni più difficili insieme, nella certezza che, come diceva ancora don Lorenzo, “Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati” e che “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”.
L’educazione e la scuola possono contribuire a rendere la società più giusta e più umana, ma hanno bisogno di una politica attenta ai bisogni di tutti, non uno di meno. Al Consiglio Comunale vorrei portare questi valori, soprattutto quelli scolpiti nell’articolo 3 della Costituzione italiana, che dei suoi 139 è quello a me più caro: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.